Lo Stato spreca 20 miliardi all’anno, letteralmente buttati al vento, una cifra che equivale grossomodo ad una manovra finanziaria o legge di stabilità come si chiama adesso. I vari enti e strutture dello Stato, Università, ASL, Ministeri, Comuni, Province, Regioni e organi istituzionali, costano, nel totale, 87 miliardi di Euro all’anno. Lo Stato ha da tempo istituito una Centrale di approvvigionamento attraverso la quale, grazie a convenzioni con fornitori nazionali, qualunque ente o struttura dello Stato può acquistare ciò che necessita ad un costo minore di quello che può spuntare autonomamente.
E’ il principio della grande distribuzione, sostanzialmente. Purtroppo solo il 17% delle strutture statali si avvale di questa Centrale, continuando a fare i propri acquisti per proprio conto e spendendo molto di più di quanto potrebbe. Si scopre così, da dati Istat e Mef che una city car viene pagata 9707 € contro il costo che dovrebbe essere di 7911 (+17%), i furgoni vengono pagati il 25% in più, il costo delle fotocopie potrebbe essere più basso del 43% e nella quantità significa un bel po’ di soldi.
A conti fatti, su 87 miliardi spesi, se ne potrebbero risparmiare circa 20, alleggerendo un po’ il peso delle tasse o investendoli per il bene comune. Ci si domanda perché il governo tollera ulteriormente un tale enorme spreco evitabile in maniera semplicissima.