Energia elettrica. Il costo per kilowattora
Imparare a conoscere i costi dell’energia elettrica
Quando si parla di energia elettrica e dei costi ad essa associata, si crea spesso confusione a causa delle numerose offerte, delle tariffe orarie e di una serie di altri parametri che non sempre permettono di avere un quadro chiaro su quale sia il proprio consumo energetico e, quindi, quali le spese. Va subito specificato che i moderni contatori elettrici offrono un grande aiuto alla comprensione del consumo e della spesa energetica, perché riportano in ogni momento tutti i parametri necessari a capire quanta corrente si sta utilizzando, quale sia la fascia di consumo nel momento in cui si fa la lettura, quale la potenza: tutto ciò rende più semplice la comprensione dell’utilizzo e del costo della corrente.
Tuttavia, per meglio comprendere l’effettiva spesa deve essere chiaro un elemento chiave, ossia come si misura la spesa di un kWh (kilowattora). Questa spesa non è fissa ma varia, nel caso dell’Enel, a seconda che il contratto sia fatto come residente o non residente. Nel primo caso i costi sono minori e si aggirano in media intorno ai 15 centesimi ogni kWh mentre, nel secondo caso, i prezzi sono più alti e sono dell’ordine dei 40 centesimi ogni kWh. Ne deriva subito che per assicurarsi una spesa minore nella voce corrente elettrica, è fondamentale avere un contratto come residente.
Un’altra particolarità dei costi dell’energia è che essa è differente non solo a seconda delle fasce orarie in cui si utilizza, ma anche a seconda del consumo: i contratti per il consumo di energia, infatti, vengono effettuati considerando ulteriori parametri, tra cui, ad esempio, la potenza. Si possono quindi avere contratti per potenze fino a 3, fino a 4.5 o fino e 6 Kilowatt: i costi per il consumo orario saranno quindi differenti a seconda della potenza definita in contratto. Infine, a complicare ulteriormente le cose, i prezzi dell’energia variano ulteriormente a seconda dei quantitativi annui che si utilizzano: il numero dei kwh utilizzati in un anno, infatti, incide ancora sul calcolo del costo medio. Anche se può sembrare strano, il costo dell’energia è tale che più corrente si consuma, più il valore in bolletta aumenta. Per il consumo di energia, infatti, non si possono applicare sconti su consumi elevati ma vengono invece premiati gli utenti che fanno un basso uso di corrente, ossia garantiscono una maggiore consapevolezza nell’uso oculato di un bene fondamentale come quello dell’energia elettrica.
Tutto questo, accade se si ha un contratto con l’Enel. Quanti hanno scelto di cambiare gestore, secondo quanto offerto dal Libero Mercato, possono trovare prezzi più convenienti che, in linea di massima, possono portare fino al 10% di risparmio sui consumi. Anche per loro, tuttavia, i consumi restano strettamente legati al numero di kWh utilizzati.
Come scegliere le tariffe per l’ energia elettrica
Il Libero Mercato offre un gran numero di possibilità di scelta su contratti, prezzi e tariffe. Per questo motivo diventa fondamentale utilizzare i comparatori di tariffe, che permettono di mettere a confronto tutti i differenti profili, le offerte, le promozioni e i costi offerti dai diversi gestori di fornitura dell’energia elettrica. Si tratta di siti che sono continuamente aggiornati visto che l’Enel e gli altri fornitori di energia elettrica effettuano sempre promozioni, offerte e proposte differenti, a seconda dei periodi e, in alcuni casa, anche a seconda dei clienti stessi. Quando si deve stilare un contratto per la fornitura dell’energia, quindi, o quando si ha intenzione di cambiare gestore, può essere utile eseguire prima una serie di passaggi, tra cui:
– considerare il proprio consumo energetico (in Kwh)
– valutare gli orari in cui si fa maggiore utilizzo di energia elettrica
– considerare il numero di persone che vivono in casa e che fanno uso di energia
– valutare la presenza di elettrodomestici e la frequenza di utilizzo degli stessi
– considerare il comune di residenza
Tutti questi parametri sono fondamentali per comprendere le possibili spese, ossia i costi energetici. In particolare, quando si parla di Enel, vanno presi in considerazione gli orari di utilizzo, ossia le fasce di consumo, F1, F2 ed F3. Si tratta rispettivamente delle ore di punta (dal lunedì al venerdì e dalle 9 alle 19), delle ore intermedie (dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 23 e sabato dalle 7 alle 23) e delle ore fuori punta (dal lunedì al sabato dalle 23 alle 7 e domenica e festivi ventiquattro ore su ventiquattro). Conoscere quali siano i kWh che si utilizzano in queste differenti fasce orarie è fondamentale per comprendere al meglio i consumi e, quindi, i costi dell’energia elettrica.
Chi vuole scegliere di fare un contratto con un qualsiasi fornitore di energia elettrica deve prendere in considerazione, quindi, non solo i costi kWh, ma soprattutto l’uso che fa della corrente elettrica. In questo modo potrà rendersi conto di quale possa essere il contratto che meglio si adatta alle proprie esigenze e necessità. Anche quando si decide di restare in Enel, la possibilità di scegliere differenti contratti resta invariata, così come resta invariata l’importanza di comprendere al meglio quali siano le fasce orarie più economiche e quelle più costose per l’uso della corrente elettrica.
Non solo consumo energetico: i costi reali in bolletta
Un’importante punto da sottolineare, quando si vuole comprendere quali siano i reali costi legati all’energia elettrica, è che la bolletta dell’Enel non riporta solo i costi relativi al consumo orario dell’energia, ma anche ulteriori voci di spesa. In particolare, si possono riconoscere tre differenti gruppi di spese, la prima che dipende proprio dal consumo di energia, la seconda che prevede i servizi offerti dal gestore, ossia il trasporto e la distribuzione dell’energia stessa e la terza che rappresenta una voce legata alle imposte statali per l’uso della corrente elettrica. Va specificato che le possibili differenze di prezzo tra i vari contratti o tra le promozioni e le offerte dei diversi fornitori di energia sono legate esclusivamente alla prima voce e in maniera minore alla seconda mentre non possono essere variati i costi definiti dallo Stato e relativi alle imposte proprie dell’uso della corrente.
Il risparmio energetico: rispetto per l’ambiente e gestione economica
L’uso erroneo della corrente elettrica ha due principali conseguenze: la prima è relativa all’inquinamento ambientale, la seconda, molto più diretta sugli utenti, è legata a costi eccessivi in bolletta. Per poter essere sicuri di utilizzare al meglio l’energia elettrica fornita dal proprio gestore, è fondamentale seguire una serie di norme e regole di facile attuazione. Per prima cosa, è ampiamente consigliato l’utilizzo degli elettrodomestici ad alto consumo solo nelle fasce orarie F2 ed F3, che garantiscono un minore consumo e, quindi, una minore spesa. Naturalmente, per questo stessi elettrodomestici è fondamentale che si punti all’uso di prodotti moderni, ossia caratterizzati da classe energetica A+ o A++. Questi elettrodomestici, infatti, garantiscono un uso minore di corrente elettrica a parità di utilizzo rispetto ai vecchi modelli. Un ulteriore risparmio sulla bolletta è garantito dall’uso di lampadine al LED, che garantiscono un’elevata luminosità accompagnata da un risparmio energetico superiore a qualsiasi altro tipo di illuminazione.
Piccole attenzioni e un controllo continuo dei consumi sul contatore elettrico permetteranno di comprendere quali siano i consumi reali di energia elettrica e quali i costi della bolletta.
Scopri le migliori offerte luce presenti nel 2016-2017 e scegli anche la tariffa più indicata ai tuoi consumi