Partiamo dalla situazione di una persona che, alcuni anni fa, aveva acquistato un’immobile accendendo un mutuo, ad esempio di 100mila Euro a tasso fisso. Continuiamo a supporre che il tasso fosse del 4% e che questa persona abbia continuato a pagare, fino ad oggi, le sue rate del mutuo con questo tasso, rimborsando 20 mila euro di capitale. La legge, da pochi anni, prevede la possibilità di trasferire il mutuo da una Banca ad un’altra senza penalizzazioni. Oggi la situazione economica generale ha portato ad un crollo dei tassi di interesse sui mutui, per cui il tasso attuale fisso su un mutuo può essere intorno al 2,6%.
Andando in una banca e chiedendo di accendere un nuovo mutuo che copra il residuo di quello attuale, facciamo una surroga del mutuo in essere, potendo anche negoziare una nuova durata. In definitiva attraverso quello che si chiama surroga del mutuo, otteniamo una riduzione della rata dipendente dal minore tasso di interesse praticato e una nuova durata che, su un capitale ridotto rispetto a quello iniziale, spalma su un tempo maggiore il rimborso. Tutto questo si traduce in un alleggerimento dell’impegno economico mensile.